Circhi glaciali

3 settembre 2023

Matese
I circhi glaciali dell’Aquilania

Direttori
Tonino Conte – 333.2709323
ASE Gianna Volpe – 339.3194545
Tipologia di percorso
Anello
Difficoltà
EE ( perescursionisti esperti)
Dislivello
circa 950 m
Durata
9:00 ore (escluse le soste)
Lunghezza
circa 17 km

Scheda tecnica (PDF)

Appuntamenti

ore 06.50

Appuntamento a Benevento in via Gabriele D’Annunzio (coordinate GPS WGS84: N 41° 7.694820,  E 14° 47.620560) e partenza con auto proprie alla volta di Roccamandolfi (IS), Km 73 – circa 70 minuti.

ore 08.00

Raduno a Roccamandolfi in Corso Umberto davanti al bar “gli Archi” (coordinate GPS:  N 41° 29.781720 E 14° 21.108060)  e proseguimento per rifugio Guado la Melfa (circa 10 km e 25 m).

ore 18.30

Orario presunto di termine dell’escursione.

Itinerario

Guado La Melfa (1300 m) – valle di Campitello di Roccamandolfi – circhi glaciali dell‟Aquilania – loc. Arca di Pane – Forca di Cane (1930 m) – Colle Tamburo (1982 m) – valle di Campitello di Roccamandolfi – Guado La Melfa (1300 m).

Equipaggiamento

Equipaggiamento minimo indispensabile: Abbigliamento da trekking adeguato alla stagione e alle previsioni meteorologiche previste, scarponi, lampada frontale, zaino e bastoncini da trekking (per chi li utilizza).

Cosa portare nello zaino: giacca antivento e antipioggia, micropile, cappello e occhiali da sole, guanti e cappello in pile, snack o frutta secca, acqua a sufficienza per l’intera giornata (lungo il percorso non ci sono punti acqua), colazione a sacco.

Partecipazione e costi

L’escursione è aperta ai soli soci CAI.

Per partecipare è obbligatorio prenotarsi entro venerdì 1 settembre, contattando uno dei direttori di escursione.

La partecipazione all’escursione implica la conoscenza integrale e l’accettazione incondizionata del programma dell’attività, come presentato nella scheda di escursione, e delle norme del “Regolamento di partecipazione alle attività Sociali”  del C.A.I. di Benevento, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3wq5Ilo. 

Avvertenze

a) I Direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in considerazione delle condizioni meteorologiche.

b) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati e allenati.

Per info e adesioni contattare

Tonino Conte – 333.2709323
ASE Gianna Volpe – 339.3194545

Descrizione dell’itinerario

L’itinerario si sviluppa ad anello. Si parte dal rifugio sito in Località Guado La Melfa (1270 m) di Campitello di Roccamandolfi, dove lasceremo le auto per dirigerci nell’ampia valle di Campitello di Roccamandolfi (1230 m) che traverseremo in buona parte tenendoci sulla sinistra fino ad incontrare il sentiero da imboccare che sale nella faggeta lungo una sterrata. Traverseremo a mezza costa nel bosco fino a sbucare su una sella da cui si potranno vedere i vecchi stazzi delle Masserie di Vallesecca. Da qui ci dirigeremo verso le pareti di roccia, attraversando un crinale morenico evidente, per poi seguire una traccia di pastori ben visibile che taglia a mezza costa (1600 m) tutto il versante del Matese che percorreremo.

Saremo nel regno di circhi glaciali dell’Aquilania. Si tratta di formazioni semicircolari dovute all’avanzamento dei ghiacciai che hanno scavato la roccia. Sono costituite a monte da pareti rocciose ripide, limitate nella parte inferiore da una soglia (sella) in rilievo da cui spesso parte un ghiacciaio. Il ghiacciaio frantuma la roccia e la trasporta dentro di sé per scaricarla ai lati e frontalmente, Questi accumuli di detriti rocciosi son detti morene e sono visibili quando il ghiacciaio si è ritirato. Questi processi glaciali hanno interessato il Matese da 2,5 milioni di anni fa ad oggi.

Seguendo la traccia, su ghiaione, entreremo nel circo glaciale del Folubrico. Tenendoci vicini alle pareti rocciose, sempre seguendo la traccia dei pastori e traversando a mezza costa, entreremo nel circo glaciale del Fondacone.

La valle del Fondacone, sotto il circo, brulla e rocciosa, segnata da glacialismo nella parte più alta tra 1700 e 1900 m, è stata fino a 11000 anni fa sede di un ghiacciaio. Più in basso un bosco ne copre le morene glaciali tra 1100 m e 1400 m. Qui si apre la vista spettacolare su due guglie dolomitiche dette “Campanarielli”, collegate da una sella.

A monte il più alto (1640 m), a valle quello più basso, ma più prominente (1605 m). Questo complesso costituiva probabilmente un Nunatak, un “isolotto” che emergeva dal letto del ghiacciaio tagliandolo in due settori. Sul lato destro del circo, si scende a monte delle due guglie, in località “Arca di Pane” (1630 m), luogo in cui i pastori solevano rifocillarsi e dissetarsi, vista la presenza di una piccola sorgiva nel greto di un canale. La valle è circondata da alte pareti rocciose, in particolare quella ad est, un muro di 300 m circa che precipita quasi verticale in una angusta gola della destra idrografica del Fondacone, nota come “Scaricaturo”, perché ricettacolo di scariche dovute a distacchi di neve e ghiaccio alle pareti sovrastanti. La parte bassa era un tempo un nevaio naturale, certamente usato dalla popolazione di Roccamandolfi per il commercio di neve fino alla fine dell‟800, inizio 900.

Proseguendo, il sentiero sale sotto la imponente parete di sinistra del circo, su un breve ghiaione molto ripido. Si prosegue su una diagonale molto esposta a valle ricalcando il “preistorico tratturello” del Matese che metteva in comunicazione i prati di Campitello di Roccamandolfi e di Vallesecca con la Serra Soda ed i pascoli più in quota. Di qui la vista sui Campanarielli è mozzafiato.

Usciti dal Fondacone risaliremo per guadagnare la cresta della dorsale che su sentiero CAI 100DM direzione ovest, attraverso la Forca di Cane (1930 m), situata tra Monte Miletto e Colle Tamburo, ci condurrà sulla vetta di Colle Tamburo (1982 m). Di qui il panorama spazia a ovest sulla Campania con prati di fondo valle e colli boscosi e a nord est sulla piana di Bojano.

Il Colle Tamburo è così chiamato, probabilmente, perché una volta, il segnale per radunare le greggi dalle valli sottostanti, era scandito da un tamburo dalla cima. Attraverso un sentiero segnato, da Colle Tamburo ridiscendiamo alla valle di Campitello di Roccamandolfi quindi al rifugio, nostro punto di partenza.

3 settembre – I circhi glaciali dell’Aquilania
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