21 gennaio 2024
Monti Tifatini
Acquedotto Carolino IIIa tappa:
da Sant’Agata dei Goti (località Santa Croce) ai Ponti della Valle (dal torrino n.32 al torrino n.50)
In occasione delle celebrazioni Vanvitelliane 1773 – 2023
ed in collaborazione con la Pro Loco di Airola, Caserta e Reggia di Caserta
Direttori
ASE Michelino Barricella – 328.3270168
ASE Angelo Campone – 328.703.9800
Tipologia di percorso
Traversata
Difficoltà
E (escursionististica)
Dislivello
circa 50 m in salita, 150 m in discesa
Durata
3:00 ore (escluse le soste)
Lunghezza
circa 8 km
Appuntamenti
ore 08.00
Appuntamento a Benevento in via Gabriele D’Annunzio (coordinate GPS : N 41.128128, E 14.793585) e partenza con auto proprie alla volta di Sant’Agata dei Goti, Km 43 – circa 55 minuti.
ore 09.00
Raduno presso incrocio loc. Santa Croce S. Agata dei Goti (Coordinate GPS : N 41.080415, E 14.476367) organizzazione ponte auto per il ritorno per via Nino Bixio – loc.Starza – c/o monumento caduti garibaldini Ponti della Valle (Valle Maddaloni) (Coord. GPS : N 41.05891, E 14.40312). Inizio escursione entro ore 10:00.
ore 14.30
Orario presunto di termine dell’escursione e recupero auto alla partenza.
Itinerario
Loc. Santa Croce S. Agata dei Goti Torrino n.32 (266m) – Bosco Mustilli (305 m) – strada acquedotto Carolino Torrino n.41 (236 m) – Torrino n.50 ( 216m) – Ponti della Valle (216 m) -Via Nino Bixio-c/o monumento garibaldini(Valle Maddaloni ) (170m).
Equipaggiamento
Scarponi da trekking, abbigliamento a strati adatto alla stagione, cappello, giacca a vento o mantellina antipioggia, bastoncini da trekking, colazione a sacco, acqua.
Partecipazione
L’escursione è aperta sia ai soci CAI che ai simpatizzanti muniti dell’idonea attrezzatura, previa sottoscrizione dell’assicurazione giornaliera obbligatoria (costo 8,40 euro). Per partecipare è obbligatorio prenotarsi entro venerdì 19 gennaio, contattando uno dei direttori d’escursione.
La partecipazione all’escursione implica la conoscenza integrale e l’accettazione incondizionata del programma dell’attività, come presentato nella scheda di escursione, e delle norme del “Regolamento di partecipazione alle attività Sociali” del C.A.I. di Benevento, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3wq5Ilo.
Avvertenze
a) I Direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in caso di necessità.
b) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati e allenati.
Per info e adesioni contattare
ASE Michelino Barricella – 328.3270168
ASE Angelo Campone – 328.703.9800
Descrizione dell’itinerario
L’escursione inizia dalla contrada Santa Croce di Sant’Agata dei Goti dal torrino n.32 dell’Acquedotto Carolino posizionato vicino all’incrocio (266m) dove confluiscono strade provenienti dalle frazioni Longano,Pozzillo, S.Anna. Si imbocca in direzione sud una stradina in salita che si abbandona dopo circa 300m, in corrispondenza di una casupola dell’acquedotto a 295 m di quota, per proseguire poi verso ovest su una carrareccia in leggera salita sentiero CAI n.601,ben segnato, che va da Sant’Agata dei Goti a Valle Maddaloni. Si prosegue verso ovest sempre nella stessa direzione ed in leggera discesa attraversando i boschi Mustilli e del Comune sul versante nord del Monte Longano sormontato da un impianto eolico ed osservando in lontananza le catene montuose del Taburno-Camposauro e le cime innevate dei Monti del Matese ( Monte Mutria , Gallinola e Miletto).
Dopo aver attraversato un uliveto e poi una larga traccia in un frutteto, alla fine del campo ( 2,7 km dalla partenza) si abbandona il sentiero Cai 601 per proseguire in discesa fino ad incrociare il tratto chiuso al traffico asfaltato dell’Acquedotto Carolino (236m- km 3 dalla partenza) , percorso vita frequentato da ciclisti e podisti. Si prosegue transitando dopo pochi metri vicino al torrino n.41 e poi ad altri torrini fino ad intravedere nella valle l’imponente sagoma dei Ponti della Valle a tre arcate tra il Monte Longano ed il Monte Garzano nella Valle di Maddaloni progettato da Vanvitelli per consentire il transito, sull’arcata superiore, dell’Acquedotto Carolino.
Dopo essere transitati vicino ai ruderi del Mulino di Sopra, Mulino inferiore ex ferriera e la chiesetta di San Carlo, si raggiunge la parte superiore dei Ponti della Valle fino al torrino n. 50 (216m · km 7,5km dalla partenza) . Dopo una sosta per osservare dall’alto e percorrere il maestoso ponte con il permesso concordato con funzionari della Reggia di Caserta , comincia la discesa verso il monumento-ossario ai caduti Garibaldini (170m), che raccoglie le spoglie di quanti perirono nella battaglia fratricida del 01/10/1860 tra l’esercito borbonico e le milizie garibaldine, dove nell’adiacente via N.Bixio termine l’escursione.
Notizie storiche sull’Acquedotto Carolino
L’Acquedotto Carolino, del pubblico demanio dello Stato, per la complessità di progettazione e per le notevoli difficoltà e problemi incontrati nella fase di realizzazione, rappresenta uno dei grandi capolavori del genio architettonico di Luigi Vanvitelli di cui quest’anno si concludono le celebrazioni per i 250 anni dalla morte . Commissionato dal re Carlo III di Borbone, i lavori si protrassero da marzo del 1753 fino al 1770 , con una spesa complessiva di 622.424 ducati , durante i quali furono ritrovati i resti di un antico acquedotto romano, detto dell’Acqua Giulia, perché dedicato a Giulio Cesare, che alimentava la città di Capua.
L’opera fu progettata e realizzata con lo scopo, da un lato di alimentare le “Reali Delizie” ( il parco delle fontane ,le cascate ed i giardini della Reggia di Caserta, il Bosco di San Silvestro ed il Casino Reale di caccia , i torcitoi delle Seterie Reali ed il Palazzo Belvedere di San Leucio, la Reale Tenuta di Carditello) dall’altro, per incrementare il rifornimento idrico della città di Napoli, allacciandosi seicentesco acquedotto del Carmignano.
Fu realizzata in tre tronchi : dalle sorgenti Fizzo al Monte Ciesco (tra Moiano e S.Agata dei Goti), da questo al Monte Garzano e l’ultimo tratto fino alla Reggia di Caserta. Lungo il percorso, utilizzando la forza motrice dell’acqua, furono realizzati mulini ad acqua , opifici per lavorazione tessuti e piccole fabbriche per la lavorazione del ferro e rame.
L’Acquedotto Carolino, partendo, da quota 250,50 m.s.l.m., alle falde del Monte Taburno, area tra le più interessanti ed affascinanti dal punto di vista paesaggistico, storico ed archeologico dell’entroterra campano, raccoglieva le acque di undici sorgenti nel territorio del principe della Riccia di Airola poi donate al Re . Le acque furono convogliate in località Fizzo in due collettori Carcarelle e Ficucelle e poi scaricate due vasche di decantazione . A protezione delle sorgenti e per garantire la purezza e l’integrità delle falde fu istituita nel 1786 dal Re Carlo III la Riserva Reale del Monte Taburno.
Si sviluppa per un percorso di 38,48 km con un condotto interrato largo 1,20 m ed alto 1,40 m circa, a pelo libero, con dislivello di 47,85m (202,65 m s.l.m quota di arrivo al torrione della cascata) ed una pendenza media di1,24mm/m , E’ segnalato, lungo il percorso, dalla presenza di 67 torrini a pianta quadrata con copertura piramidale, utilizzati per ispezione, come sfiatatoi e scarico del troppo-pieno. Per la realizzazione del canale, tenendo conto dei vincoli altimetrici che impone la soluzione a pelo libero, si rese necessario il superamento di una serie di ostacoli legati alla diversa natura geologica dei terreni attraversati ( paludi in località Bucciano e Pastorano) ed alla topografia del territorio che presenta monti, che dovettero essere traforati ( 5 trafori realizzati con notevoli dispendio di denaro e vite umane), e vallate per il cui superamento si rese necessaria la costruzione di tredici ponti, tra cui si ricorda il Ponte della Valle tra il Monte Longano e Garzano (lungo 529 metri, alto 55,80 m, su tre ordini di arcate di 19, 28 e 43 arcate – all’epoca il piu lungo d’Europa) , il ponte Carlo III sull’Isclero nei pressi di Moiano a quattro arcate ed il ponte sul fiume Martorano nella valle di Durazzano.
Nel 1997 l’acquedotto Carolino assieme alla Reggia di Caserta e al borgo antico di San Leucio è stato dichiarato, dall’Unesco, Patrimonio dell’Umanità. Dal 2010 la gestione e tutela è stata affidata alla Soprintendenza BAPSAE di Caserta e Baenevento.
Rappresenta un opera straordinaria ancora funzionante che assicura la fornitura idrica a molti abitanti del centro storico e delle frazioni di Sant’Agata dei Goti . Rappresenta un potenziale attrattore turistico culturale anche per il collegamento con tutti i siti borbonici . Necessita data la vetustità dell’opera di interventi di restauro e ristrutturazione recentemente finanziati con fondi PNRR nell’ambito di un bando per il restauro del complesso della Reggia di Caserta che contempla anche il recupero e la valorizzazione delle Sorgenti del Fizzo e dell’ Acquedotto Carolino.