16 marzo 2024

Colline Beneventane
Da San Martino Sannita a Montefusco per le colline delle Surte

Direttori
ASE Berardino Bocchino – 388.9290731
ASE Orazio Nardone – 351.6331244
Tipologia di percorso
Anello
Difficoltà
EE (Escursionisti Esperti)
Dislivello
circa 900m
Durata
6 ore (escluse le soste)
Lunghezza
circa 15 km

Scheda tecnica (PDF)

Appuntamenti

ore 08.00

appuntamento a Benevento in via Gabriele D’Annunzio (coordinate GPS: N 41.128128, E 14.793585) e partenza con auto proprie per San Martino Sannita (BN) – da Benevento 13 km – 20 minuti.

ore 08.30

Ritrovo a San Martino Sannita in Piazza Roma (coordinate GPS: N 41.052483, E 14.85633) ed inizio escursione.

ore 14.00

Visita guidata al carcere borbonico ed al centro storico di Montefusco.

ore 14.00

Partenza da Montefusco per rientro.

ore 17.30

Orario presunto di fine escursione.

Itinerario

San Martino Sannita (440 m), Colle dell’Angelo (540 m), Arenella (690 m), Piana delle Mele (720 m), Fontana Riviezzo (630 m), Montefusco (688 m), Cucciano (500 m), San Martino Sannita (440 m).

Equipaggiamento

Scarponi da trekking, indumenti tecnici di ricambio, occorrente per protezione dal sole e dalla pioggia/vento; bastoncini da trekking per chi è abituato, lampada frontale. Pranzo al sacco. Punto di riferimento per acqua a Montefusco dopo 9 km.

L’escursione è aperta ai soli soci CAI.
Per partecipare è obbligatorio prenotarsi entro venerdì 15 marzo contattando uno dei direttori d’escursione.

La partecipazione all’escursione implica la conoscenza integrale e l’accettazione incondizionata del programma dell’attività, come presentato nella scheda di escursione, e delle norme del “Regolamento di partecipazione alle attività Sociali”  del C.A.I. di Benevento, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3wq5Ilo. 

Avvertenze

a) I Direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in caso di necessità.

b) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati e allenati.

Per info e adesioni contattare

Berardino Bocchino – 388.9290731
Orazio Nardone – 351.6331244

Descrizione dell’itinerario

Da San Martino Sannita (440 m), dopo un piccolo tratto in asfalto, per via Boschegna (500 m) arriviamo a Colle dell’Angelo con vista panoramica su tutta la valle di Benevento (540 m). Da questo punto panoramico un altro tratto di asfalto ci porta all’imbocco di uno dei Sentieri delle Surte e, passando per la località Arenella (690 m), arriviamo al bivio di Torrioni.

Dal bivio di Torrioni, percorrendo un altro tratto di asfalto, arriviamo a Piana delle Mele (720 m) per poi arrivare, attraverso un sentiero in forte discesa, alla storica Fontana Riviezzo (630 m), da cui risaliremo fino a Montefusco (688 m).
Dopo il pranzo al sacco, accompagnati dai custodi della Pro Loco, effettueremo la visita di alcuni palazzi storici: (tra cui il famoso carcere Borbonico costo del biglietto d’ingresso 5 € circa in base al numero di partecipanti).
Terminata la visita percorreremo un lungo tratto in asfalto fino a Cucciano (500 m) e da lì passando per il Vallone torneremo a San Martino Sannita (440 m).

Informazioni Storiche:

Il Castello-Carcere Borbonico di Montefusco è un luogo di interesse storico, situato nell’omonima piazza.
Per la sua posizione elevata, il paese fu scelto come luogo privilegiato per la costruzione di una fortezza inespugnabile. A pianta quadrangolare e cinto da mura, fu ampliato successivamente dai Normanni e divenne, tra il XII e il XIII secolo, uno dei centri fortificati e amministrativi più importanti e strategici in loro possesso. Continue trasformazioni e adattamenti hanno interessato la fortezza: Federico II, dopo alcuni lavori di ristrutturazione, la elevò a castello imperiale; dopo la dominazione angioina, passò agli Aragonesi, nel periodo in cui fu trasformato in sede del Tribunale della Regia Udienza Provinciale del Principato Ultra, di cui, nel 1581, Montefusco divenne capitale. Fu con Ferdinando II di Borbone che, nel 1851, l’ex Castello fu riadattato a carcere politico per i patrioti antiborbonici, diventando ben presto noto per la severità riservata ai prigionieri, per le torture, per le pessime condizioni ambientali e per le pene inflitte. Per questi tristi motivi, viene anche detto “Lo Spielberg d’Irpinia”. In seguito all’Unità d’Italia, il Carcere divenne mandamentale fino al 1923 e fu dichiarato, nel 1928, Monumento nazionale.

Mura di cinta non molto spesse avevano la funzione di rinforzare i sovrastanti terrapieni realizzati sulla roccia, su  cui Montefusco era stato costruito e al cui centro si poteva accedere tramite tre porte: Porta Canale, Porta Tezza e Porta San Bartolomeo. La parte settentrionale della struttura venne ricavata nella roccia; attualmente sono ancora visibili il pavimento in ciottoli, le pesanti porte e gli elementi in ferro, compreso il “puntale”, un grande anello conficcato nel muro o sul pavimento, attraverso il quale il prigioniero veniva immobilizzato, tramite una catena. All’ingresso, si trova la zona detta “vaglio”, che era destinata a ricevere, durante l’ora d’aria, solo i prigionieri condannati per reati non gravi. Gli ambienti sono disposti su due corsie sovrapposte: a sinistra, una scaletta in pietra squadrata consente l’accesso a quella superiore, con celle anguste e buie; tramite un’altra scaletta, si accede alla parte più remota della struttura, la corsia inferiore, dove finestre alte e sbarrate illuminano tenuemente un’ampia sala.

Oggi, oltre a essere sede municipale, il Castello-Carcere viene impiegato per ospitare diversi eventi, quali mostre, convegni e altre manifestazioni culturali.

16 marzo – Da San Martino Sannita a Montefusco per le colline delle Surte
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