22 settembre 2024
Taburno-Camposauro
Da Bucciano alle Quattro Vie per lo Stradello Reale
Direttori
Giuseppe Squillace 333.5038682
ASE Orazio Nardone 351.6331244
Tipologia di percorso
A/R
Difficoltà
E (Escursionistica)
Dislivello
circa 800 m
Durata
circa 7 ore (escluse le soste)
Lunghezza
circa 13,5 km
Appuntamenti
ore 07.30
appuntamento in via Gabriele D’Annunzio (coordinate GPS: N 41.128128, E 14.793585) e partenza con auto proprie alla volta di Bucciano (BN); da Benevento: Km 28 – circa 40 minuti.
ore 08.15
Raduno partecipanti a Bucciano alla Caffetteria La Piazzetta in Via Roma 40 (Coordinate GPS: N 41.075092 E 14.573921), e trasferimento in auto all’attacco del sentiero per la grotta di S. Simeone (coordinate GPS: N 41.081494 E 14.582218).
ore 17.30
Orario presunto di termine dell’escursione.
Itinerario
Porca Prena (440 m) – Grotta di San Simeone – Porta del Re – Quattro vie (1230 m).
Equipaggiamento
Scarpe da trekking, abbigliamento a strati adatto alla stagione, cappello, bastoncini da trekking, colazione a sacco, acqua.
Partecipazione
L’escursione è aperta sia ai soci CAI che ai simpatizzanti muniti dell’idonea attrezzatura, previa sottoscrizione dell’assicurazione giornaliera obbligatoria (costo 8,40 euro).
Per partecipare è obbligatorio prenotarsi entro venerdì 20 settembre, contattando uno dei direttori d’escursione.
La partecipazione all’escursione implica la conoscenza integrale e l’accettazione incondizionata del programma dell’attività, come presentato nella scheda di escursione, e delle norme del “Regolamento di partecipazione alle attività Sociali” del C.A.I. di Benevento, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3wq5Ilo.
Avvertenze
a) I Direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in caso di necessità.
b) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati e allenati.
Per info e adesioni contattare
Giuseppe Squillace 333.5038682
Orazio Nardone 351.6331244
Descrizione dell’itinerario
L’attacco del sentiero è una comoda sterrata che arriva alla scala in terra e legno che porta alla grotta di S. Simeone. Dalla grotta inizia il sentiero vero e proprio che, attraversando faggete e pietraie, in parte comodo e largo, in parte stretto e tortuoso con fondo in pietraia sdrucciolevole, raggiunge le Quattro Vie, ove faremo la pausa pranzo e da cui rientreremo per concludere l’escursione.
Criticità:
Il percorso si sviluppa lungo una antica mulattiera con dislivello graduale ma importante; il fondo, soprattutto in discesa, è sdrucciolevole ed in caso di fondo bagnato può essere scivoloso e impegnativo, pertanto è obbligatorio utilizzare scarponcini da trekking alti e ben allacciati.
Si consiglia l’escursione a persone ben allenate ed abituate a percorsi lunghi.
Informazioni Storiche:
Lo Stradello Reale, è sicuramente, tra tutti i sentieri presenti sul Massiccio del Taburno-Camposauro, uno dei più importanti e suggestivi per le bellezze naturali e la storia che lo caratterizzano. Deve il suo nome al: Carlo III di Borbone. Il re affidò al suo architetto di fiducia Luigi Vanvitelli il compito di “disegnare” un sentiero che gli consentisse facilmente di risalire il Taburno e di arrivare nella Foresta Demaniale’, riserva di caccia e di legname dei sovrani borbonici.
Lo Stradello Reale attraversa infatti tutto il versante meridionale del Monte Taburno per giungere alle “Quattro Vie”, nel cuore della “Real Riserva del Taburno”, istituita con Regio Decreto il 24 novembre 1786. Si trattava di una riserva molto vasta che serviva a rinforzare le sorgenti del Fizzo che portavano le acque alle “Reali Delizie della Reggia Di Caserta” e come pascolo e caccia.
Grotta di San Simeone:
Si presume che la grotta di San Simeone sia stata utilizzata come luogo di culto sin dal basso medioevo dai primi abitanti dell’antica Bucciano. Lo testimonierebbero i vicini ruderi di un agglomerato urbano risalente a tale periodo. La venerazione per il santo vescovo, protettore del bel tempo, è attestata sul finire del XVI secolo e si protrae almeno fino alla seconda metà dell’Ottocento con processioni e pellegrinaggi. La grotta, piuttosto ampia e con numerose stalattiti, presenta sulla parete di fondo un pregevole e ben conservato, affresco seicentesco raffigurante “San Simeone vescovo” nell’atto di benedire. Sullo sfondo è raffigurato un paese. Si tratta quasi sicuramente del vicino Borgo di Airola. Erano proprio gli abitanti di questo paese a recarsi in processione presso la grotta per invocare il bel tempo. Sulla destra della grotta è possibile ancora ammirare un dipinto risalente al periodo bizantino che raffigura Cristo in cattedra; mentre sulla sinistra è situata un’acquasantiera incavata nella roccia. Non vanno trascurati i resti di un altare e quelli di una piccola rientranza con probabili funzioni di sagrestia.
Porta del Re:
Il luogo deve questo suo “curioso” nome ad una leggenda popolare. Si narra che Re Carlo di Borbone e re Ferdinando fossero soliti andare a caccia sul Taburno. In particolare, la leggenda vuole che il re si facesse trasportare fin su dai suoi inservienti a bordo di una lettiga e che giunto nei pressi di questa caratteristica roccia si sedesse aspettando l’arrivo dei cinghiali, pronti a colpirli.