28 aprile 2024

Monti della Daunia
Trekking a Sant’Agata di Puglia

Direttori
AE e ONC Vilma Tarantino – 333.2530525
ONC Michelina De Cicco – 339.4238446
Tipologia di percorso
Anello
Difficoltà
T (Turistica)
Dislivello
circa 400 m
Durata
circa 4 ore (escluse le soste)
Lunghezza
circa 9 km

Scheda tecnica (PDF)
Cartina (JPEG)

Appuntamenti

ore 08.00

Appuntamento a Benevento in via Gabriele D’Annunzio (coordinate GPS: N 41.128128, E 14.793585) e partenza con auto proprie alla volta di sant’Agata di Puglia (FG). Km 72 – circa 60 minuti.

ore 08.45

Raduno al casello autostradale di Lacedonia (AV) (Coordinate GPS: N 41.082147, E 15.36728) ed incontro con Michele Perrone, referente di Sant’Agata di Puglia. Trasferimento in auto all’inizio dell’escursione.

ore 16.00

Orario presunto di termine dell’escursione.

Itinerario

Castello – Frantoio ipogeo – Museo etnografico – Chiesa di San Michele Arcangelo – Chiesa di Sant’Andrea – Monte Croce (716 m).

Equipaggiamento

Scarpe da trekking, abbigliamento a strati adatto alla stagione,  cappello, giacca a vento o mantellina antipioggia, bastoncini da trekking, colazione a sacco, acqua (almeno 1l).

Partecipazione

L’escursione è aperta sia ai soci CAI che ai simpatizzanti muniti dell’idonea attrezzatura, previa sottoscrizione dell’assicurazione giornaliera obbligatoria (costo 8,40 euro).
Per partecipare è obbligatorio prenotarsi entro venerdì 26 aprile contattando uno dei direttori d’escursione.

La partecipazione all’escursione implica la conoscenza integrale e l’accettazione incondizionata del programma dell’attività, come presentato nella scheda di escursione, e delle norme del “Regolamento di partecipazione alle attività Sociali”  del C.A.I. di Benevento, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3wq5Ilo. 

Avvertenze

a) I Direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in caso di necessità.

b) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati e allenati.

Per info e adesioni contattare

Vilma Tarantino (333.2530525)
Michelina De Cicco (339.4238446)

Descrizione dell’itinerario

Il percorso si snoda tra le stradine del borgo, con visita al castello, al frantoio ipogeo del 1500 e visita alle chiese di san Michele Arcangelo e sant’Andrea. Il percorso poi volge verso Monte Croce (extraurbano) per raggiungere la “loggia delle Puglie” dove si può godere di un’ampia veduta panoramica sul tavoliere.

Sant’Agata di Puglia (FG)

Il comune è situato a circa 800 m s.l.m. sui monti della Daunia, tra i torrenti Caleggio e Frugno, con vista panoramica sul tavoliere delle Puglie fino al golfo di Manfredonia, sul Vulture in Basilicata, sugli altopiani e le alture di Lacedonia e Trevico in Irpinia.

Diversi epigrafi sepolcrali, rinvenuti in contrada Olivola, fanno ipotizzare l’esistenza di un Vicus in epoca Romana, probabilmente sorto lungo la via Herculea (via romana che collegava Aequum Tuticum alla Lucania).  L’impianto urbanistico è tipicamente medioevale, sviluppato in modo spiraliforme dal castello verso la valle con un progredire di vicoli, ripide scalinate, archi, torrette, campanili e case con caratteristici portali.

La storia di Sant’Agata di Puglia si sovrappone a quella del suo castello, fortemente caratterizzato dalla posizione strategica sulla Valle del Caleggio. Il fortilizio fu edificato sul luogo in cui verosimilmente sorgeva il tempio romano detto ARTEMISIUM, nome con cui veniva identificato anche il Castrum, poi ribattezzato Sant’Agata quando papa Gregorio Magno vi fece traslare le reliquie della santa. Durante il Medioevo il paese ebbe una grande importanza, in quanto ultimo avamposto del Ducato di Benevento e poiché dotato della Rocca sul Monte, che gli conferiva un enorme potere di controllo sulla zona e una posizione pressoché inaccessibile. Il Castello rappresentava un rifugio molto efficace e come tale venne usato dal Conte Diopoldo, tutore del piccolo Federico II Hohenstaufen, che, una volta divenuto imperatore, si dedicò alla riorganizzazione politica e amministrativa della regione, imprimendo la propria straordinaria versatilità artistica e scientifica anche alle scelte architettoniche.  Federico ebbe in gran conto il Castello di Sant’Agata, tanto da emanare un mandato con cui imponeva ai paesi appartenenti alla Castellania di partecipare alla sua riparazione; a sottolineare l’importanza del castello, inoltre, ci sono dei mandati emanati mentre l’imperatore era a Milano e trasmessi da Pier delle Vigne, dai quali si evince che quella di Sant’Agata rientrava fra le sue residenze predilette. La struttura, che mostra oggi i segni dei molteplici interventi succedutisi nel corso dei secoli, è caratterizzata da una cortina in conci squadrati e da una facciata su cui sono ancora evidenti le tracce delle torri medievali, in seguito unite alla fabbrica per ricavarvi degli ambienti. Il castello, a pianta rettangolare, si sviluppa attorno ad una corte interna, da cui si accede alla Cappella e ai locali sotterranei che conducevano a cunicoli segreti con sbocco diretto sulla montagna. Il fabbricato era inoltre munito di una fortificazione muraria esterna, scandita da torri di ronda.

Il castello, di epoca longobarda, fu restaurato dai Normanni e rinforzato dagli Svevi e dagli Angioini, sotto il dominio Aragonese divenne proprietà della famiglia Orsini e successivamente della famiglia Loffredo.  Nel XIX secolo il castello fu acquistato da Francesco del Buono che lo ristrutturò e gli diede l’attuale aspetto e struttura. Nel 2000 finalmente fu acquistato dall’Ente Pubblico.

MUSEO DEL FRANTOIO IPOGEO:  anno di costruzione, 1500 / 1600 funzionante fino all’anno 1927

28 aprile – Sant’Agata di Puglia
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