5 maggio 2024

Taburno-Camposauro
Foglianise e l’eremo di San Michele

il suono della terra

Direttori
AE e ONC Vilma Tarantino – 333.2530525
ONC Michelina De Cicco – 339.4238446
Tipologia di percorso
Anello
Difficoltà
E (Escursionistica)
Dislivello
circa 350 m
Durata
circa 4 ore (escluse le soste)
Lunghezza
circa 4,5 km

Scheda tecnica (PDF)
Cartina (JPEG)

Appuntamenti

ore 08.00

Appuntamento a Benevento in via Gabriele D’Annunzio (coordinate GPS: N 41.128128, E 14.793585) e partenza con auto proprie alla volta di Foglianise (BN). Km 14 – circa 15 minuti.
N.B.: Parcheggio nei pressi del cimitero per concomitanza con il mercato settimanale.

ore 08.20

raduno davanti alla chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (coordinate GPS: N 41.159987, E 14.671256) ed incontro con Maurizio Vetrone, appassionato di storia, arte e tradizioni locali nonché guida qualificata che ci accompagnerà per tutto il percorso. Visita al museo del grano di Foglianise e breve trekking urbano.

ore 10.30

inizio escursione per l’eremo di San Michele.

ore 12.00

ingresso in grotta e momento evocativo con Cristiano Della Corte al violoncello (musicista). A seguire visita dell’eremo e pausa pranzo.

ore 15.30

Orario presunto di termine dell’escursione.

Itinerario

Foglianise centro storico – museo del grano – eremo di San Michele.

Equipaggiamento

Scarpe da trekking, abbigliamento a strati adatto alla stagione,  cappello, giacca a vento o mantellina antipioggia, bastoncini da trekking, colazione a sacco, acqua (almeno 1l).

Partecipazione

L’escursione è aperta sia ai soci CAI che ai simpatizzanti muniti dell’idonea attrezzatura, previa sottoscrizione dell’assicurazione giornaliera obbligatoria (costo 8,40 euro).
Per partecipare è obbligatorio prenotarsi entro venerdì 3 maggio contattando uno dei direttori d’escursione.

La partecipazione all’escursione implica la conoscenza integrale e l’accettazione incondizionata del programma dell’attività, come presentato nella scheda di escursione, e delle norme del “Regolamento di partecipazione alle attività Sociali”  del C.A.I. di Benevento, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3wq5Ilo. 

Avvertenze

a) I Direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in caso di necessità.

b) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati e allenati.

Per info e adesioni contattare

Vilma Tarantino (333.2530525)
Michelina De Cicco (339.4238446)

Descrizione dell’itinerario

Dopo il breve trekking urbano, si attraversano gli antichi casali di Palazzo e Barassano alle pendici del monte Caruso e subito si volge a sinistra per il sentiero denominato scala di San Michele che inizialmente con larghi e lunghi gradoni nel bosco e, successivamente, con agevole e piacevole percorso scavato nella roccia conduce in breve all’eremo con paesaggi mozzafiato su tutta la valle vitulanese.

L’eremo di San Michele Arcangelo di Foglianise è situato sul versante meridionale del monte Caruso, nei pressi di una grotta rupestre, situata a mezza costa, e di una sorgente d’acqua con cisterne naturali di raccolta. Questi elementi naturali più la presenza di un affresco all’interno della grotta conferiscono al luogo le stimmate esatte di un luogo Micaelico dedicato al culto dell’Arcangelo Michele.

Già a partire da IV° secolo il culto per l’Arcangelo Michele era ampiamente diffuso In Egitto, in Asia minore e in Costantinopoli. Nell’ultimo decennio del V° secolo, Il culto, approdò sulla montagna sacra del Gargano e da qui, poi si diffuse in tutta Europa.

Nel VII secolo i Longobardi, giunti nel Sannio, si convertirono al cristianesimo grazie anche alla figura di san Michele in cui riconoscevano tratti affini al dio Wodan, dio della guerra, protettore di eroi e combattenti. Dopo che i Longobardi dichiararono la grotta sul Gargano “santuario nazionale”, in breve tempo tante grotte naturali in presenza dell’elemento acqua e situate a mezza costa divennero altrettanti luoghi di culto.

L’eremo di San Michele di Foglianise, sorse intorno al VIII – IX secolo,  proprio ad opera dei principi Longobardi del ducato di Benevento che dichiararono il Cristianesimo la loro religione ufficiale e San Michele il loro santo protettore dopo aver ottenuto la vittoria sui Bizantini (anno 590) promessa in sogno dallo stesso Arcangelo (Liber de apparitione Sancti Michaelis). Il santuario di San Michele di Foglianise ancora oggi richiama devoti e pellegrini in un contesto di fede e tradizione legato agli ambienti agro pastorali ma anche ad una visione di rivelazione e di redenzione nella logica HOMO – ANGELUS – DEUS.

L’eremo fu costantemente arricchito nei secoli successivi e nel 1587 vi fu l’installazione di una campana con l’immagine della vergine Annunziata e, nello stesso periodo, fu impreziosito dagli  affreschi di Donato Piperno, artista beneventano. L’eremo fu tenuto molto in conto dai papi Clemente VIII e Clemente IX che concessero indulgenza ai pellegrini che vi giungevano. Nel 1692 Il cardinale Vincenzo Maria Orsini visitò l’eremo per la prima volta e tornò nel 1707 per consacrare l’altare. Vi ritornò ancora, per la terza volta, nel 1727 con il nome di Benedetto XIII nella veste di pontefice.

Fino al 1949 l’eremo è stato custodito da un eremita. In seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale ed i terremoti del 1962 e del 1980, l’eremo, reso inagibile, fu chiuso al culto e solo negli ultimi anni, grazie a significativi lavori di restauro, ne è stato possibile il ripristino.

Strutturalmente, l’eremo è articolato su tre livelli, la cui realizzazione appartiene a diverse epoche storiche. La chiesa costruita davanti all’apertura della grotta risulta già dalla seconda metà del XVI° secolo. Al di sotto della chiesa vi è un convento utilizzato nel tempo come residenza per l’eremita che fungeva da custode.

Foglianise cenni storici

Insignito nel 2012 del titolo di città da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Il comune di Foglianise si trova a ovest di Benevento, in una zona centrale della Valle Vitulanese, circondato dai monti del Taburno e da colline che degradano verso la valle del Calore. E’ posizionato ai margini orientali del parco regionale Taburno-Camposauro. Il territorio è stato abitato fin dalla Preistoria, come dimostrato dal rinvenimento di reperti risalenti al  Neolitico come oggetti di industria in ossidiana in località La Palmenta. Un’epigrafe latina, probabilmente del III secolo, dedicata alla dea Fortuna Folianensis, farebbe risalire il nome di Foglianise ad epoca romana.

Con l’invasione dei Longobardi, il territorio di Foglianise fu annesso al distretto (gastaldato) di Tocco, il più importante centro nella zona, anche sede vescovile. Prima dell’anno Mille, la zona fu ceduta dai principi di Benevento all’orefice longobardo Autolo. Nel 1004 Foglianise subì gravi danni a causa di un violento terremoto. Come tutti i territori circostanti, Foglianise, subì le diverse dominazioni, dagli Angoini, che cercarono di sopprimere la badia di Santa Maria in Gruptis, agli Svevi che invece la protessero. Durante il dominio dei Borbone Foglianise faceva parte del Principato Ultra come uno dei dieci comuni che formavano il Circondario di Vitulano, all’interno del distretto di Avellino. Con l’unità d’Italia ci fu una riorganizzazione politica ed amministrativa del territorio e Foglianise entrò a far parte della neonata provincia di Benevento.

Oggi Foglianise è una tranquilla cittadina di circa 3000 abitanti con i suoi casali ai piedi del monte Caruso, prospiciente la valle vitulanese dove scorre il torrente Jenca, affluente del Calore. Nell’economia del paese ha un ruolo importante l’agricoltura con vigneti e oliveti di qualità e produzione di vini pregiati come la Falanghina DOC , il Fiano del Taburno, il Coda di Volpe e il Greco, mentre tra i rossi è rinomato l’Aglianico del Taburno DOCG.

ll paese risulta anche una meta turistica, per le sue favorevoli caratteristiche ambientali e climatiche e per l’attrazione costituita principalmente dalla tradizionale Festa del Grano. Le origini della festa del grano si perdono nei riti pagani di età romana di ringraziamento agli dei per i raccolti. Nel XVIII secolo, questi riti si fusero con il culto di San Rocco, patrono del paese, che viene commemorato il 16 agosto, proprio nel periodo di questi festeggiamenti. La caratteristica saliente della festa del grano è la realizzazione, da parte dei vari casali del paese, di carri di grano raffiguranti riproduzioni dei grandi monumenti italiani ed esteri, oltre ad altri soggetti legati alla vita agricola o al paese. I carri si uniscono alla processione per il santo nelle vie del paese, in una sfilata in costumi tradizionali.

Il testo è stato elaborato da ricerca condotta in rete principalmente sui siti di Wikipedia e dal testo  “breve storia dell’eremo di San Michele a Foglianise” del Mons. Pasquale Maria Mainolfi e da informazioni tratte dagli studi dello storico Giogio Otranto e altri autori.

5 maggio – Foglianise e l’eremo di San Michele