21 luglio 2024
Monti Picentini
Monte Accellica – cima nord (1660m) lungo le sorgenti del Calore
Direttori
AE e ONC Vilma Tarantino – 333.2530525
ONC Michelina De Cicco – 339.4238446
Tipologia di percorso
AR
Difficoltà
EE (Escursionisti Esperti)
Dislivello
circa 1050 m
Durata
circa 7 ore (escluse le soste)
Lunghezza
circa 16 km
Appuntamenti
ore 06.30
appuntamento in via Gabriele D’Annunzio (coordinate GPS: N 41.128128, E 14.793585) e partenza con auto proprie alla volta di Montella (AV) – Km 57 da percorrere in circa 60 minuti per Venticano/Montefalcione. Da Montella si prosegue sulla strada regionale 164 Montella-Acerno.
ore 08.00
Raduno partecipanti al Km 38 della strada regionale 164 Montella-Acerno prospiciente l’attacco del sentiero CAI 104 (N 40.798842, E 15.023965) dove è possibile parcheggiare le auto.
ore 18.30
Orario presunto di rientro a Benevento.
Itinerario
Salita classica dal sentiero CAI 104 – Porcino Marinari – Colla Finestra (1060 m) – Cresta Nord (1420 m) – Acellica Nord (1660 m).
Equipaggiamento
Si consiglia abbigliamento tipico da escursionismo: t-shirt tecnica, giacca a vento impermeabile, cappello, pantaloni lunghi o calzettoni alti, scarpe da trekking con protezione della caviglia, colazione a sacco, abbondante acqua per l’intera giornata (non ci sono punti acqua lungo il percorso).
Partecipazione
L’escursione è aperta ai soli soci CAI. L’escursione è adatta ad escursionisti allenati ed in buone condizioni fisiche.
Per partecipare è obbligatorio prenotarsi entro venerdì 19 luglio, contattando uno dei direttori d’escursione.
La partecipazione all’escursione implica la conoscenza integrale e l’accettazione incondizionata del programma dell’attività, come presentato nella scheda di escursione, e delle norme del “Regolamento di partecipazione alle attività Sociali” del C.A.I. di Benevento, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3wq5Ilo.
Avvertenze
a) I Direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in caso di necessità.
b) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati e allenati.
Per info e adesioni contattare
Vilma Tarantino – 333.2530525
Michelina De Cicco – 339.4238446
Descrizione dell’itinerario
Il sentiero parte dal Km 38 della strada regionale 164 Montella – Acerno e segue il corso del fiume Calore fino alle sue sorgenti. Subito si incontra uno dei tanti rigagnoli d’acqua che ci accompagneranno lungo l’ascesa alla cima nord del monte Accellica. Attraverseremo il primo corso d’acqua mantenendo la sinistra.
Il sentiero, in questa parte, è molto agevole, segue una mulattiera ed è ben segnalato. Dopo circa 40 minuti si giunge nei pressi di un rudere, casa Marinari, vecchio stabilimento di lavorazione delle castagne oggi quasi completamente ricoperto dalla vegetazione. Si attraversa il piccolo corso d’acqua e si sale tenendo la destra. Si prosegue ancora nel bosco attraversando più volte il corso del fiume fino al varco Colla Finestra (1060 m) dove si apre uno dei scenari più suggestivi dei monti Picentini, con vista su tutta la valle, sul monte Mai e in lontananza sul monte Terminio. Da qui si volge a sinistra per affrontare il tratto più impegnativo del sentiero, attraversando i ninni dell’Accellica si giunge alla cresta nord (1420 m), quindi si prosegue per circa 1 km fino alla vetta Nord dell’Accellica (1660 m).
Classico e storico sentiero per la cima più alta della regina dei Monti Picentini. Il nome della montagna “A Celica” dovrebbe alludere al “luogo” degli Dei. Il carattere selvaggio della montagna ha contribuito alla conservazione di molta biodiversità sia dal punto di vista della flora (presenza di estesi boschi di faggi, tigli, ontani, ginestre e orchidee selvatiche) sia dal punto di vista della fauna (presenza del lupo appenninico, gatto selvatico e la rarissima Rosalia alpina).
Il Parco Regionale dei Monti Picentini (62200 ettari) fu istituito nel 1993 dopo indicibili scontri e discordie. Già nel 1988 era nata l’Oasi del Monte Polveracchio e nel 1997 fu istituita l’Oasi del Monte Accellica, inizialmente di 600 ettari, poi ampliata a 3100 ettari. Il parco si sviluppa fra le provincie di Avellino e Salerno. La vetta più alta è il monte Cervialto (1.810 m), seguono il monte Terminio (1.806 m), monte Polveracchio (1.790 m), l’Accellica (1.660 m). Oggi si parla di promuovere l’area a parco Nazionale.
Orografia e Geomorfologia
L’Accellica, come gran parte dell’Appennino, è composta da rocce carbonatiche originarie del Triassico e soprattutto del Giurassico. Geomorfologicamente la montagna si presenta con versanti “esterni” maturi, poco accidentati e quindi ricoperti di fitto bosco, al contrario i versanti “interni” poggiano su faglie di fratture, che risultano tettonicamente più instabili e sono caratterizzati da versanti accidentati, dirupi e ripide pareti.
L’Accellica, occupa il cuore del gruppo dei Monti Picentini, avendo a nord-ovest il monte Terminio, a Ovest il monte Mai, a Sud-Est il Polveracchio e a nord-est la piana di Laceno e il monte Cervialto. Il massiccio ha una forma di stella a tre punte, con il centro individuabile tra la forcella del Varco del Paradiso e la Cima Sud (1606m), da dove si diramano tre dorsali, una verso nord-est, una verso sud e quella principale con direzione est-ovest che comprende le cime principali (cima nord 1660 m).
Sul piano idrografico il Monte Accellica ha un ruolo strategico per tutta l’Italia Meridionale, dal massiccio nascono, infatti, tre grossi fiumi della Campania: il Calore, il Sabato e il Picentino.
Flora
Tra la vegetazione, oltre ai vastissimi boschi di castagni e faggi, troviamo lecci, tassi, tigli, roverelle, ontani, olmi, aceri, qualche betulla, erbe officinali e molteplici orchidee selvatiche. Una rarità è la Pinguicula hirtiflora, piccola pianta carnivora presente, in Italia, anche in costiera amalfitana e in Calabria (Gole del torrente Celadi, presso Rossano, in Sila).
Fauna
Tra gli anfibi troviamo le salamandre, la raganella, la rana italica e la rana dalmatina, il rospo smeraldino e l’ululone dal ventre giallo. Tra i rettili abbiamo la lucertola campestre e muraiola, ramarro, orbettino, biacco, cervone, saettone, ed il colubro liscio (Coronella austriaca). Piuttosto rara è la temuta Vipera.
Tra gli uccelli segnaliamo: il merlo, il corvo imperiale, picchio nero, picchio rosso mezzano, poiana, nibbio reale, gheppio, falco pellegrino, gufo reale e infine l’Aquila reale ancora nidificante sulle pareti della montagna sebbene in una sola coppia.
Tra l’ittiofauna di fiumi e laghi dei Picentini è degna di nota la presenza di trote fario (Salmo trutta fario);
tra i mammiferi, ricordiamo il cinghiale, sempre più presente e numeroso, maiale cinghialato, lupo, volpe, tasso, martora, gatto selvatico e 6-7 specie di chirotteri (pipistrelli).
Cosa portare assolutamente, pena esclusione dall’escursione!
abbondante acqua, non ci sono fonti lungo il percorso e si potrebbe sudare molto
calzatura da trekking alta in goretex (impermeabile, per l’attraversamento in più punti di corsi d’acqua bassa)